Roma 2019 - Campo scuola giovanissimi

ACR

Anche quest’anno, come negli scorsi, l’esperienza del campo scuola è stata assolutamente positiva e come sempre ha avuto ottimi riscontri da parte di tutti i partecipanti.

Questo campo scuola, però, è stato diverso dai soliti: infatti, abbiamo trascorso una meravigliosa settimana a Roma e non in montagna come di consueto. Tra i monumenti e le bellezze romane abbiamo avuto l’occasione di ripercorrere la nostra storia come italiani e soprattutto come cristiani. Così, tramite una serie di esperienze significative, ci siamo potuti interrogare su noi stessi, sulla nostra fede e sulla società attuale, frutto, per l’appunto, di un determinato passato.

Non è stata una semplice visita superficiale di Roma, da normali turisti che osservano la città e i suoi monumenti, ma abbiamo avuto la possibilità di vedere la capitale con occhi diversi. Anche per chi ci era già stato in precedenza, è stata comunque una novità. Scoprire la storia e le diverse caratteristiche di ogni edificio, statua, palazzo e resto archeologico, ci ha sicuramente aiutato a riflettere su diverse tematiche: nonostante la stanchezza che ovviamente  sopraggiungeva a fine serata, dovuta al caldo torrido della città e alle numerose ore di cammino.

L’accesa discussione di vari argomenti non mancava mai ed è sempre stata origine di profonde riflessioni e momenti di introspezione. Uno degli incontri più significativi è stato sicuramente quello con il papa: abbiamo infatti partecipato all’udienza in aula Nervi; credo che sia stato davvero importante dal punto di vista della nostra fede ascoltare le sue parole, ma soprattutto vedere come fossero lì presenti persone di tutte le etnie, provenienti da ogni parte del mondo e notare come tutti noi vivessimo in un clima di completa fratellanza e unione in Cristo, accomunati dallo stesso credo.

Un altro incontro che ha catturato l’attenzione di tutti noi Giovanissimi è stato quello con suor Vittoria, appartenente alla congregazione delle Missionarie della Carità: è stato davvero incisivo ascoltare la sua testimonianza, sentire come vivono le suore di quest’ordine e come aiutano i più bisognosi, ma soprattutto vedere quanto fosse importante la fede nella sua vita e con quale convinzione, caparbietà e determinazione cercasse di trasmettercela, ponendoci anche dubbi e domande scomode cui non era sempre facile rispondere, ma a cui lei dava sempre una semplice soluzione: Dio e la fede in Lui.

Concludo con un augurio: spero che nei prossimi anni la partecipazione ai campi scuola continui ad essere sempre più numerosa e che occasioni di questo genere si possano ripetere.

Angela

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