Un libro dimenticato?

Sono sicuro che in quasi tutte le famiglie si trova una copia del libro della Bibbia, magari in bella vista nella biblioteca, perché frutto di una edizione artistica, oppure messo là soltanto per fare sfoggio in quanto edizione pregevole. Capita, anche, che sia composto da un solo volume economico; ma c’è. Quanto venga preso in mano, letto e sfogliato... questa è un’altra storia.
Anche se stampato in un solo volume, risulta piuttosto voluminoso, in genere di oltre mille pagine. In esso ci sono storie, lettere, racconti, biografie di personaggi famosi. Perfino poesie e una raccolta di proverbi popolari.

Ho trovato narrazioni di guerre, di conquiste, di stragi e di deportazioni. Vi è anche un bellissimo poema d’amore: è la storia di due innamorati che dopo tante peripezie, riescono a coronare il loro sogno d’amore.

E’ il libro più letto al mondo. Lo possiede la maggior parte dei cristiani, ma spesso riposto a prendere polvere nella libreria del salotto. Le statistiche dicono che susciti più interesse nei credenti di altre religioni e perfino negli atei. Perché dovrebbe interessarci ancora un testo composto a più riprese in oltre due millenni? Solo i grandi cicli narrativi mitologici resistono a tanto, come l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide…

Nella Bibbia non è descritto primariamente Dio, bensì la creatura umana. Nelle narrazioni ritroviamo le vicende di ogni uomo e di ogni donna, di chiunque agisce e parla, ama e lavora, combatte e soffre, vive e muore. È rappresentato l’uomo di ogni tempo e di ogni luogo. Di ieri e di oggi, chiamato a umanizzarsi.
Oggi, purtroppo, siamo di fronte ad un analfabetismo religioso. Le domande più difficili a cui rispondere nei quiz televisivi sono proprio quelle che riguardano la religione.
Perché proporre queste riflessioni quando ci sono ben altre questioni che premono?

Pace, guerra, discriminazioni, eroicità, conflitti, esodi, cadute di potenti e di regni… quelli che sono i termini di oggi, sono già presenti e descritti nella Sacra Scrittura. Uso volutamente questo termine perché quando la storia è vista con gli occhi di Dio diventa sacra e si arricchisce di interpretazioni sapienti e stimolanti.
La Scrittura è la storia di un popolo che ha vissuto alla luce degli insegnamenti del proprio Dio. E ne ha fatto un punto di riferimento imprescindibile, tale da guidare ogni passo e motivare ogni scelta.

Forse anche oggi potremmo ritrovare quella saggezza che ci permette di affrontare le vicende umane con nuove motivazioni e trovare soluzioni adeguate?
Quello che viviamo è già accaduto, perché la natura umana è la stessa di sempre. Dagli errori, rovine e risalite del passato c’è ancora qualcosa da imparare.
E allora quelle pagine non avranno più la polvere del tempo, ma la freschezza di una attualità salvifica.

Non lasciamo che ancora altra polvere si depositi su questo libro, che è indispensabile per la nostra vita!

Armando
 


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