La voce della nostra comunità - le nostre campane

Nel numero precedente del foglio straordinario, abbiamo affrontato il tema della simbologia liturgica delle campane e il loro utilizzo nella quotidianità. Questa volta vogliamo invece concentrarci sulle nostre campane e sul nostro campanile, quale patrimonio storico e unico elemento strutturale salvato dalla demolizione degli edifici parrocchiali nel 1966.

La nostra parrocchia ha avuto diversi campanili, registrati sia in documenti scritti sia in documentazioni pittorico-fotografiche. Nell’immagine riportata qui sopra si può vedere il campanile antecedente a quello attuale con la caratteristica guglia “a punta” tipica dei campanili delle nostre zone (vedi San Pietro di Stra e Dolo), probabilmente poi demolito per instabilità. Ma la storia del campanile attuale comincia nel 1877, quando per volontà dell’allora parroco Don Sebastiano Martini, si progetto e si costruì il campanile, ispirandosi ad una torre fiorentina che lo rende uno dei campanili più caratteristici della Riviera del Brenta. Il campanile fu velocemente completato nel 1888, come ricorda la targa posta sopra la porta d’accesso del campanile, oggi purtroppo resa illeggibile dalle intemperie “Questa torre fu innalzata nel 1877 e fu più alto sopraelevata poi dal Cav. Carlo Moschini fu compiuta nel 1888, essendo Rettore della chiesa don Sebastiano Martini”.

Con la costruzione del campanile sorse anche il problema di dotarlo di un concerto di campane. Furono quindi installate tre piccole campane, probabilmente provenienti dal vecchio campanile, e vi restarono fino al 1899 quando si ruppe la più piccola e si decise che per l’ingresso del nuovo parroco don Giuseppe Capovilla, si rifondesse interamente il concerto, aumentando il peso delle campane e quindi le note. Il tutto fu affidato alla nota ditta Pietro Colbachini e figli di Bassano, che si occupò della fusione dei bronzi che vennero benedetti nella Basilica Cattedrale di Padova e suonarono a Stra, per la prima volta nel Natale del 1900.

Tra il 1914-1915 si pensò di dotare la torre di un orologio, essendone sprovvista, e si interpellò la ditta Balasso di Piove di Sacco che eseguì i lavori del quadrante posto nel lato sud, che ancora oggi possiamo ammirare. Dopo l’ennesima rottura di una delle campane, avvenuta nel 1924, il cav. Moschini volle regalare una nuova campana maggiore alla parrocchia. Venne quindi rifusa la campana minore e aggiunta la campana maggiore che costituiscono, insieme alle due mezzane preesistenti, il complesso campanario ancora oggi esistente. Si pensò inoltre di costruire un nuovo castello in ferro sostituendo quello ligneo preesistente e incapace di sopportare il peso maggiorato dei nuovi bronzi.

Francesco


Stampa   Email