Il Centro di Ascolto - La testimonianza di una volontaria

Centro di Ascolto: cosa significa per me farne parte...? Mi chiedo... sono capace di avere quell’ascolto profondo che permette all’altro di sentirsi pienamente accolto... Sono capace di una attenzione personale, senza pensare risposte mentre parla, ma suscitando magari nell’altro una nuova soluzione al problema o nuova forza per andare avanti...?

Diciamo che questo è l’obiettivo che mi propongo e che ci proponiamo all’interno del gruppo. Non sempre ci riesco, a volte mi sento impotente di fronte a problemi tanto grandi ma ritrovo la pace nell’affidare a Lui questi fratelli che incontro. Poi mi ripeto che io non sono là per risolvere i problemi al posto dell’altro sminuendo la sua capacità, che accompagnare non è guidare ma è stare accanto, è camminare per mano per un pezzetto di strada. “Il bene più grande che posso fare all’altro non è tanto dargli la mia ricchezza quanto rivelargli la sua”.

Importante poi è la condivisione dei problemi all’interno del gruppo e fare rete con altri che operano nel territorio. Le richieste sono molte soprattutto di alloggio, di lavoro, di aiuti economici e scolastici. Sarebbe bello e importante coinvolgere sempre più tutta la comunità per trovare insieme risorse, idee di fronte a questi nostri fratelli che si trovano in situazioni di fragilità.
E’ stata bella un’esperienza con una coppia proveniente dall’estero. Nel loro Paese la situazione è molto grave. Insieme a loro in accordo con il Noi, l’assistente sociale e coinvolgendo altre persone, è stato possibile trovare un piccolo lavoro per entrambi e una abitazione. Lei è rimasta così contenta di essersi sentita accolta e voluta bene che viene come volontaria a dare una mano in parrocchia per poter ricambiare. Come disse un famoso scrittore “Afferra la stretta di qualcuno che ti aiuterà, e poi utilizzala per aiutare qualcun altro”.

Franca


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