Riscoprire, da adulti, il dono che ci rende figli

Abitate il Battesimo!: un'esortazione un po' insolita, quella che ci ha rivolto il vescovo Claudio all'Assemblea diocesana del 5 ottobre scorso, in Duomo a Padova, per tracciare il cammino dell'anno pastorale da poco iniziato.

In un mondo soggetto a profonde trasformazioni, anche la Chiesa e i cristiani vengono trascinati dal turbine del cambiamento, che può generare paura, reazioni sulla difensiva o diffusa indifferenza. Al contrario, l'invito del Vescovo alle nostre comunità parrocchiali è di riscoprire ciò che, come credenti, ci rende capaci di affrontare il presente con freschezza e maturità: il dono del Battesimo, cioè l'unione della nostra vita con quella del Signore Gesù, l'esperienza di essere figli amati.

Questo è il senso profondo di un sacramento che invece, rispetto ai fanciulli, troppo spesso viene vissuto come una bella cerimonia e basta, e per noi adulti sembra diventare sempre di più un fatto sbiadito del passato, senza alcuna importanza per la vita presente.
Tutt'altro: sempre con le parole del Vescovo, il Battesimo è una chiamata, una permanente vocazione ad annunciare oggi, in questo tempo di Grazia, il Vangelo dell'amore e della misericordia.

Il Consiglio pastorale della nostra Parrocchia, a partire dalla prima riunione del 24 novembre scorso a Villa Immacolata di Torreglia, ha iniziato un lavoro di approfondimento e riflessione su questi argomenti (Nella gioia del Battesimo, testi che si possono trovare sul sito internet della Diocesi).

Attraverso il metodo del discernimento comunitario, ispirato al criterio dell'ascolto e della condivisione, lo scopo è quello di ritrovare l'essenziale della vita della nostra comunità parrocchiale, il cui volto è plasmato proprio a partire dalla vocazione battesimale di ciascuno di noi; altrimenti, come cristiani saremo un sale che non ha più il sapore del Vangelo... o una luce che non illumina più niente, e questo è il vero problema della fede oggi, come ci ammonisce papa Francesco!

Può sembrare una sfida difficile, ma non ci dobbiamo scoraggiare: perché abbiamo una comunità dove poterci ritrovare e sostenere, e in mezzo alla quale vive e opera il Signore, Colui che, come celebreremo a Natale, ci ama e ci vuole incontrare, da sempre e per sempre.

Filippo

 


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