Cito due libri per introdurre queste note su di un problema di scottante attualità, soprattutto in questa fase della pandemia da corona-virus, che sembra stia passando, (ma non così velocemente come vorremmo).
Il primo è del benedettino francese Adrien Candiard, da poco pubblicato sotto il titolo “La cristianità è morta, davvero morta. La speranza di vedere il mondo intero, grazie allo sforzo dei missionari, vivere un poco alla volta al nostro ritmo – battesimo, prima comunione, cresima, matrimonio, funerale cristiano – ha bruscamente deragliato. Noi credevamo che questa fosse la volontà di Dio e che potevamo viverlo al suo passo con cuore fiducioso. Ed ecco che si è fermato.”
Io faccio il ministrante da un po' di anni ormai; ho cominciato in quinta elementare e ancora adesso continuo ad aiutare Don Giovanni con le celebrazioni.
Quando ero ancora alle elementari andavo a messa tutte le domeniche ma mi annoiava e non mi piaceva tanto stare seduto sui banchi a non fare niente. Tuttavia ho cominciato ad interessarmi al servizio dei ministranti, forse anche perché mia sorella faceva la ministrante, e così, diventato ministrante, cominciai a partecipare alla messa con più interesse proprio perché vedevo la messa da un'altra prospettiva.