La voce della nostra comunità - le nostre campane

Nel numero precedente del foglio straordinario, abbiamo affrontato il tema della simbologia liturgica delle campane e il loro utilizzo nella quotidianità. Questa volta vogliamo invece concentrarci sulle nostre campane e sul nostro campanile, quale patrimonio storico e unico elemento strutturale salvato dalla demolizione degli edifici parrocchiali nel 1966.

“Ci manca” la celebrazione eucaristica domenicale!

Riscopriamo la famiglia come piccola “Chiesa domestica”.

Sì, ci manca come persone, famiglie e comunità parrocchiale. La nostra fede e la nostra comunione fraterna hanno bisogno della mensa eucaristica. Manca alle nostre famiglie consapevoli dei “legami profondi che esistono tra la vita coniugale e l’Eucarestia” nella quale raggiunge il suo culmine la preghiera fatta propria in casa (cf Francesco, AL 318). Condividendo la comune preoccupazione per quanto sta accadendo e non potendo partecipare, in queste domeniche all’eucaristia, riscopriamo la nostra famiglia come autentica “Chiesa domestica”(cf Vaticano II, LG 11). Nella sopracitata esortazione sulla Gioia dell’amore (AL), Papa Francesco così scrive:” La presenza del Signore abita nella famiglia reale e concreta, con tutte le sue sofferenze, lotte, gioie e i suoi propositi quotidiani. Quando si vive in famiglia, lì è difficile fingere e mentire, non possiamo mostrare una maschera. Se l’amore anima questa autenticità, il Signore vi regna con la sua gioia e la sua pace. La spiritualità dell’amore familiare è fatta di migliaia di gesti reali e concreti. In questa varietà di doni e di incontri che fanno maturare la comunione, Dio ha la propria dimora. Questa dedizione unisce «valori umani e divini»,perché è piena dell’amore di Dio. In definitiva, la spiritualità matrimoniale è una spiritualità del vincolo abitato dall’amore divino(315).

Dal Natale uno stile cristiano per il nostro tempo

La meditazione del nostro Don Giovanni (dal Libretto di Natale 2019)

Fare del Natale soltanto una parentesi di serenità o una più o meno breve sosta o pausa nel ritmo quotidiano dei nostri impegni significherebbe svuotarne l’autentico significato e renderlo una memoria inefficace, senza reale rilevanza per la nostra vita. Sarebbe anche, soprattutto per quanti si riconoscono nella fede cristiana, venir meno a una sorta di consegna che il Natale ci affida per affrontare con coraggio e perseveranza i tanti problemi che sembrano appesantire la nostra quotidianità, segnata, a quanto sembra secondo alcuni dati, da un sempre maggiore stato d’ansia.

Preghiera di benedizione a Riviera Fiorita 15.9.2019

 

Su gentile richiesta pubblichiamo la preghiera di benedizione che il nostro parroco, Don Giovanni, ha proposto il 15 Settembre 2019 nel corso della manifestazione Riviera Fiorita.

Buona giornata a tutti e grazie per avermi fatto partecipe di questo evento di festa nel quale si intrecciano il  passato e il presente...un presente al quale fa bene conoscere e, in un certo modo,  rivivere la storia....
Nel contesto socioculturale del nostro tempo nel quale la dimensione religiosa rischia o l’emarginazione dalla vita civile e sociale  o un ruolo strumentale o funzionale  a certe ideologie  con l’effetto non tanto  di riabilitare segni e simboli cristiani ma piuttosto di snaturarli o peggio ancora di ostentarli per definire confini contro altri, mi sento obbligato a dare una ragione a questa  preghiera di benedizione... affinchè sia rispettosa di ogni altro sentire religioso, anche nei confronti di coloro che non si riconoscessero in nessuna tradizione religiosa...

Conoscere, vivere e testimoniare il nostro incontro con il Risorto

Nella seconda domenica di Quaresima, all’ascolto e alla meditazione della comunità cristiana, viene proposto il racconto della trasfigurazione.  Gli evangelisti ci narrano la reazione stupita di Pietro e la sua proposta di fare tre capanne con l’intento di rimanere sul monte. E’ bello essere qui! (cf Lc  9,28-36 ), esclama l’apostolo. Non si fermano però sul monte; una volta scesi, Gesù annuncia loro per la seconda volta la sua passione, morte e risurrezione. Ci sembra chiaro che lo stare con Gesù non può prescindere dal seguirlo là dove, innalzato da terra, manifesta pienamente la sua identità di Figlio di Dio e l’autentico volto di Dio, il volto del Padre buono e misericordioso.

Prendo spunto da questo racconto evangelico per mettere a fuoco che la proposta formativa offerta dalla comunità cristiana ha bisogno di saper integrare momenti o aspetti diversi. Di certo, in un tempo iperconnesso, ma povero di relazioni autentiche, che veicola una miriade di informazioni nelle quali però è difficile discernere la notizia vera da quella falsa, che sovrabbonda di parole dette, di slogan, di messaggi, ma nel quale mancano l’ascolto e il dialogo, i momenti comunitari dedicati alla formazione non possono non rappresentare occasioni opportune per ascoltare e raccontarsi gli uni agli altri anche dal punto di vista delle ragioni del nostro credere.

L’esodo di Cristo, la sua Pasqua, e i tanti esodi degli umani

A  suggerirci questa copertina è  l’evangelista Luca. A proposito del conversare di Gesù con Mosè ed Elia, apparsi sul monte della trasfigurazione,  annota ...parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme (Lc 9,28-36).

L’esodo ci richiama quello del popolo ebreo, l’uscita liberante dalla schiavitù egiziana, il passaggio del Mar Rosso e il cammino nel deserto verso la terra promessa.

Via le barriere! Completamento dei lavori

Terminati i lavori di completamento sia delle gradinate che delle rampe, con soddisfazione si è vista una notevole usufruibilità da parte delle persone per l’accesso agevole alla chiesa, non solo per coloro con ridotte capacità motorie, ma anche per mamme con passeggini ed anziani accompagnati a braccio: un’opera necessaria e funzionale, a quanto risulta.

Dopo questo primo stralcio prioritario, che ha permesso la realizzazione delle opere principali e più importanti per il superamento delle barriere architettoniche, resta un completamento dei lavori che era rimasto in sospeso, e che era già programmato in un secondo tempo, per questioni legate all’organizzazione del cantiere ed al reperimento dei fondi.

Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria in Stra (VE)

 

Parroco - Don Mario Gazzillo

email stra@diocesipadova.it

Telefono e fax +39 049 504352

Canonica - Strada dei Cento Anni, 2 - 30039 Stra (VE)

Centro Parrocchiale - Via Fossolovara - 30039 Stra (VE)

 

 

Caritas Parrocchiale - Telefono +39 348 1617117


Circolo Fossolovara - NOI Associazione

email noifossolovara@gmail.com

 

 

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